Il fatto è che non è proprio così.
I dati Istat dicono che
1) continua a decrescere il numero degli occupati a tempo pieno. Sono 68 mila in meno nel terzo trimestre 2014 rispetto al corrispondente trimestre del 2013.
2) salgono gli occupati a tempo parziale, "a ritmi sostenuti", dice l'Istat: + 4,9 per cento. Nella maggioranza dei casi non sono part time scelti ma casi di quello che le statistiche chiamano "part time involontario". Neppure l'ars oratoria di Renzi potrà spiegarlo come una cosa buona.
3) crescono i dipendenti a termine e i collaboratori: + 6,7 per cento e + 5 per cento rispettivamente.
4) cresce il tasso di disoccupazione. Renzi dice - come per spiegare ai bambini quel che lui sa ma che il suo governo "non riesce a spiegare" - che dipende dal fatto che le persone "ci credono di più., e quindi tornano ad iscriversi alle liste di collocamento", ché evidentemente con Letta non lo facevano. In realtà i dati dicono che diminuiscono gli "inattivi", (quelli che non ci credono più in linguaggio statistico) tra i 55-64 enni, e soprattutto tra le donne. Probabile che siano quelli che hanno perso il lavoro, e che si rimettono a cercarlo, o quelli cui è scaduto il contratto a termine.
5) Come ha già notato Claudio Cerasa su Twitter,
Rispetto al terzo trimestre 2013, il tasso di occupazione degli stranieri (58,8%) aumenta dello 0,7%. Quello degli italiani dello 0,3.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) November 28, 2014
gli occupati secondo i dati Istat crescono molto di più tra gli immigrati che tra gli italiani. Il tasso di occupazione tra i lavoratori immigrati è cresciuto di 128 mila unità, contro una occupazione italiana sostanzialmente stabile.
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