sabato 13 agosto 2016

Sirte, Isis e barconi: ma di quale allarme state parlando?

Ho sentito e risentito l'intervista alpresidente del Copasir Giacomo Stucchi su RaiNews24 per cercare di cogliere l'allarme che avrebbe lanciato. Almeno stando ai titoli di gran parte di giornali, agenzie, siti di informazione. E invece ho sentito toni molto bassi. 
Stucchi è un esponente della Lega che da presidente di quell'importante organismo ha imparato a parlare senza dire sciocchezze come fanno alcuni suoi colleghi di partito. 
Ebbene, anche in questa circostanza cerca di farlo. 

Per esempio ridimensionando le domande un po' azzardate. La giornalista di Rai News 24 gli chiede se è “una realtà concreta” che possibili terroristi arrivino in Italia con i barconi. Lui risponde: no, non è una realtà concreta, è una possibilità. Visto che da Sirte l'Isis sta scappando, è possibile che quelli che scappano “potrebbero anche considerare” la via del mare, i barconi verso l'Europa, “è una possibilità, non una certezza”. Stucchi fa di più: dice che mentre qualche tempo fa questa possibilità era del tutto esclusa perché non aveva senso che l'Isis mandasse un miliziano addestrato e pronto alla guerra santa a rischiare di affondare al largo di Lampedusa, ora - con il casino che c'è in Libia - magari potrebbero scappare in questo modo. Una fuga, più che una strategia del terrore. 

Dice: ma ci sono le temibili scritte contro Roma sui muri di Sirte. E Stucchi pazientemente ricorda che se è per questo ogni mese sulla rivista in inglese di Daesh-Isis ci sono le stesse minacce, si sono viste le immagine photoshoppate di San Pietro con la bandiera nera, c'è la minaccia ai cristiani e ai crociati eccetera. Però, dice Stucchi, “io non vi leggo un riferimento diretto a Roma ma alle comunità occidentali e alla cristianità in generale”. 

E d'altra parte attentati ci sono stati ovunque, a Parigi, a Nizza, a Bruxelles, in Germania. In Italia a parte un pazzo armato di machete nelle strade di Milano che non era dell'Isis, non si sono visti attentati. Ma potrebbero esserci.
Dice: ma le notizie sul passaggio di infiltrati jihadisti tra i profughi? Stucchi sempre paziente risponde che occorre contestualizzare, “se ci sono stati passaggi” di potenziali miliziani dell'Isis “non vuol dire che siano ancora presenti” e comunque “non ci sono allarmi puntuali su obiettivi precisi” per l'Italia. Non vuol dire, ovviamente, che l'Italia sia al sicuro. 

Stucchi probabilmente avrebbe voluto dire alla giornalista che finora gli attentati in Europa li hanno fatti tutti militanti islamici residenti in Europa, non provenienti dalla Siria in guerra. E – a giudizio di chi scrive – ai libici o non libici che stavano a Sirte dell'Italia non importa molto. 

Ma ormai il circo è partito e domani leggeremo sui giornali dell'allarme che viene da Sirte via barcone. Forse sul barcone, ma verso Sirte, bisognerebbe mandarci mezza stampa italiana. 

Nessun commento:

Posta un commento