mercoledì 21 settembre 2011

Eterno oppio dei popoli


Come il Pangloss di Voltaire che tesseva l’elogio del terremoto di Lisbona coi parenti delle vittime, Roberto De Mattei ha spiegato ai microfoni di Radio Maria che lo tsunami giapponese “è stata un’esigenza della giustizia di Dio” e che “per i bimbi innocenti morti nella catastrofe accanto ai colpevoli” (ma colpevoli di che?) si è trattato di “un battesimo di sofferenza con cui Dio ha inteso purificare le loro anime”. Ora, Pangloss era un personaggio letterario. Ma De Mattei esiste davvero ed è pure il vicepresidente del Cnr, tempio e motore della ricerca scientifica…
Ma in quale Paese l’autore di simili affermazioni può restare ai vertici della ricerca finanziata dal denaro pubblico, senza che si muova il governo o almeno la Croce Rossa?…in Italia, naturalmente. Dove due anni fa il vicepresidente del Cnr organizzò, a spese del Cnr, un convegno contro Darwin…
(“Buongiorno” di Massimo Gramellini su La Stampa del 26/3/2011)

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“L’educazione sessuale minaccia la libertà religiosa”. Monito del papa ai governi Ue.
Benedetto XVI è tornato sul tema della libertà religiosa, precisando che il pericolo non viene solo dalle persecuzioni: “un’altra minaccia” c’è in quei paesi europei dove “è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”…
(Carlo Marroni sul Sole-24 Ore dell’11/1/2011)

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“Sì ai contraccettivi”. Ritirato catechismo.
La distribuzione in Italia di Youcat, catechismo della Chiesa cattolica per i giovani, sarebbe stata sospesa per un errore di traduzione. Il testo darebbe l’impressione che alle coppie sia permesso l’uso di metodi contraccettivi.
(Sul freepress romano City del 13/4/2011)

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Secondo un sondaggio condotto su 900 insegnanti statunitensi delle scuole superiori, solo il 28 per cento dei docenti di biologia crede nell’evoluzionismo. Il 13 per cento difende esplicitamente la teoria creazionista e un cauto 60 per cento evita di schierarsi. “E’ un fallimento enorme nel campo dell’insegnamento scientifico”, commenta un insegnante intervistato dal New York Times.
(Su Internazionale dell’11/2/2011)

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Karachi è piena di grottesche contraddizioni. E’ la capitale finanziaria, sede di impianti petrolchimici, acciaierie, aziende pubblicitarie e high-tech, più aperta per costumi e religione, con una classe media istruita, ma è anche una città di slum abbandonati dallo Stato e in una delle sue scuole uno studente di 17 anni è stato arrestato per aver scritto “parole blasfeme” in un compito in classe: rischia la pena di morte…
(Viviana Mazza sul supplemento “Io donna” del Corriere della Sera del 19/2/2011)

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