sabato 5 settembre 2015

Nomisma dice che abolire la Tasi non serve e non è equo

Abolire la tassa sulla casa è giusto, dice Renzi.
Serve per far risalire i consumi?

No, secondo Nomisma. "Il taglio dell’imposta sulla prima casa genererebbe uno stimolo per il mercato alquanto modesto, che Nomisma ha già quantificato in circa lo 0,11% rispetto al valore medio di acquisto (circa 181mila euro) per il primo anno e comunque inferiore all’1% considerando i valori attualizzati su un orizzonte decennale. Lo sgravio che verrebbe garantito ad oltre i due terzi delle famiglie italiane che vivono in una casa di proprietà risulterebbe in media altrettanto esiguo, stimabile in circa 17 euro al mese". Lo dice un comunicato di Luca Dondi, consigliere delegato di Nomisma.

Dunque la capacità di stimolo è ridicola, direi.

Dato questo, è giusta perché "equa"? Anche qui Nomisma contesta, citando l'indagine sulle famiglie italiane fatta dalla Banca d'Italia.

Basta vedere la tabella dei redditi medi rispetto al titolo di godimento dell'abitazione

Titolo di godimento dell'abitazione e reddito medio

%
Reddito medio annuo (€)
Di proprietà
67,2
35.454
In affitto o subaffitto
21,8
17.766
A riscatto
0,3
28.866
In usufrutto
3,3
26.532
In uso gratuito
7,4
23.229


Se ne deduce che i più ricchi sono i proprietari, i più poveri sono quelli che una casa non ce l'hanno. Che poi non ci voleva la Banca d'Italia, mi sa. 

La seconda tabella - sempre citata da Luca Dondi di Nomisma - spiega in maniera chiara come il rapporto tra il valore di mercato e quello catastale degli immobili italiani sia decisamente da rivedere. Spiega anche che prima di pensare a tagliare le tasse sulla casa occorrerebbe intervenire su questi numeri, sulle sperequazioni che esistono tra le città italiane (e all'interno delle città italiane) su quanto una casa vale rispetto a quanto vale per il fisco, perché è sul valore catastale che si pagano le tasse.
Se si prendono Napoli, Firenze o Palermo, ma anche Roma o Milano, abbiamo un rapporto tra valore di mercato e valore catastale sempre superiore a 2, se non a 3 come nel caso di Palermo.
Insomma, si dovrebbe fare una riforma del catasto decente, prima di pensare a tagliare le tasse sulla casa.


Comune
Numero unità abitative
A/1
A/2
A/3
A/4
A/5
A/6
A/7
A/8
A/9
A/11
Base imponibile media
Valore mercato abitazione usata
Mercato VS Catasto
Bologna
223.141
0,03
8,56
70,74
19,39
0,34
0,03
0,69
0,05
0,17
0,00
135.492
274.519,98
2,03
Firenze
201.831
1,42
42,63
37,82
14,20
2,31
0,02
1,18
0,41
0,02
0,00
135.696
319.884,08
2,36
Genova
326.946
1,28
16,83
58,60
19,81
2,56
0,00
0,76
0,15
0,02
0,00
128.844
222.655,27
1,73
Milano
795.120
0,36
15,81
61,83
18,20
3,29
0,06
0,42
0,01
0,02
0,00
123.714
299.851,96
2,42
Napoli
435.707
0,52
41,25
21,28
25,93
10,25
0,04
0,71
0,02
0,00
0,00
99.573
283.816,64
2,85
Padova
114.912
0,10
70,22
20,55
4,89
0,18
0,02
3,97
0,05
0,00
0,00
162.440
214.903,89
1,32
Palermo
321.810
0,05
35,35
32,89
20,88
4,98
0,14
5,66
0,04
0,00
0,00
60.928
192.775,96
3,16
Roma
1.452.287
0,22
52,89
24,90
13,93
0,79
0,03
7,20
0,03
0,01
0,01
176.317
356.712,56
2,02
Torino
500.569
0,42
20,20
67,20
9,65
1,77
0,01
0,62
0,11
0,00
0,00
130.125
205.338,89
1,58
Venezia
146.026
0,15
19,47
53,19
23,12
2,47
0,01
1,54
0,05
0,00
0,00
110.544
342.583,52
3,10
Verona
136.141
0,03
55,49
37,40
4,49
0,82
0,03
1,70
0,03
0,00
0,00
124.043
212.335,25
1,71

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