domenica 11 ottobre 2015

Morti sul lavoro, per capire bene le cifre

Oggi l'Anmil, associazione mutilati e invalidi sul lavoro, celebrava in tutta Italia la giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro. Nel nostro Paese infatti ogni anno ci sono centinaia di morti sul lavoro e centinaia di migliaia di infortuni sul lavoro. La tendenza però è quella di un costante calo dei numeri. Negli anni Sessanta e Settanta si è arrivati a oltre 3000 morti all'anno. Nel 2010 si superavano i 1400 morti e gli oltre 700 mila infortuni. Nel 2013, per esempio, gli infortuni erano poco più di 600 mila e i morti erano meno di 700.
Oggi l'Anmil ha diffuso i dati e la notizia è che i morti sul lavoro dal 1 gennaio alla fine di agosto sono state 752, contro le 652 dello stesso periodo dell'anno scorso. Per questo tutti i siti e gli organi di informazione hanno parlato di una emergenza che non finisce e di "preoccupante inversione di tendenza".
Il fatto è che pochi sanno che i dati sugli infortuni sul lavoro comprendono tutti i morti in occasione di lavoro, compresi gli "infortuni in itinere".
Si tratta di quelle persone morte mentre si recavano al lavoro o tornavano a casa. A questi vanno aggiunti i morti sul lavoro per incidente stradale, ovvero tutti quelli che stavano lavorando e sono morti in un incidente con l'auto o il mezzo su cui viaggiavano.
Nell'anno 2013 per esempio 216 persone sono morte "in occasione di lavoro con mezzo di trasporto", come dice la statistica Inail. Camionisti, ma anche agricoltori investiti da trattori. Non c'è niente da ridere.
Secondo l'Osservatorio Indipendente sui morti sul lavoro di Bologna in 116 agricoltori sono morti schiacciati da un trattore, quest'anno.
Per tornareal 2013, altre 177 persone sono morte "in itinere con mezzo di trasporto", ovvero appunto per un incidente mentre andavano o tornavano dal lavoro. Ce n'erano poi altre 9 morte "in itinere senza mezzo di trasporto", ovvero mentre andavano o tornavano dal lavoro ma non su una macchina. Investiti, insomma.
Per riassumere parliamo di quasi 400 morti sul lavoro che in realtà sono morti per incidente stradale.
Per tornare all'Osservatorio bolognese indipendente - che per capirci contesta i dati Inail giudicandoli sempre troppo bassi, perché i dati considerano solo i lavoratori assicurati Inail, che non sono proprio tutti -  scrive molto chiaramente che i morti sul lavoro fino ad agosto scorso che non fossero su mezzi di trasporto, cioé al lavoro, sono stati secondo l'Inail 343. Dunque gli altri 410 sono in itinere. Per incidente stradale.
Non si vuole sostenere che siano morti meno importanti, ci mancherebbe altro. Sono morti. E comunque continua ad essere gravissimo che centinaia di migliaia di lavoratori subiscano infortuni anche gravissimi lavorando e che centinaia muoiano lavoando.
E' solo per dire che non è detto che ci sia una "inversione di tendenza". Nel 2014 ci sono state 1107 "denunce di infortunio con esito mortale" come dice la fredda statistica dell'Inail. Di questi, 271 erano "in itinere" e 219 erano al lavoro "con mezzo di trasporto. Quasi la metà. Quest'anno sembra che siano più della metà, come abbiamo visto.
Magari alla fine dell'anno scopriremo che gli infortuni sul lavoro anche quest'anno sono scesi un altro po'. Noi comunque lo speriamo, e semmai aspettiamo titoloni sui morti sull'asfalto.

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