giovedì 29 giugno 2017

I rimpatri dei "migranti economici"

Il Washington Post racconta oggi la storia di migliaia di rifugiati nigeriani rimpatriati a forza dal Camerun

Il quotidiano cita casi di altri Paesi come il Kenya e il Pakistan. Paesi poveri che spesso ospitano rifugiati in numero ben maggiore rispetto a quelli che devono sostenere i Paesi occidentali. La maggior parte dei profughi infatti finisce in campi nei Paesi vicini. Gli africani che arrivano in Europa sono la sparuta minoranza di quelli che scappano da guerra, fame, carestia, persecuzioni etniche o religiose, miseria. La gran parte della popolazione siriana scappata dalla guerra è finita in Libano o in Turchia, non certo in Europa. Solo che oggi anche questi Paesi cominciano ad avere problemi ad ospitarli. 

Dall'articolo del Washington Post: 

“Poorer countries hosting huge numbers of refugees for many years, such as Kenya, Pakistan and Turkey, have recently pushed back hundreds of thousands of refugees and asylum seekers,” dice Gerry Simpson, un esperto in migrazioni di Human Rights Watch. “They seem to be taking their lead from richer countries, such as Australia, the E.U. and the U.S., who are pulling out all the stops to limit refugee arrivals.”

Nell'articolo si citano anche le smentite del governo del Camerun, che nega rimpatri forzati.  Ma si citano anche i problemi di convivenza tra i rifugiati e la popolazione e l'attesa di maggior aiuto e assistenza da parte degli organismi internazionali, a partire dall'Onu. Anche in Africa, insomma, il tema è lo stesso che da noi.  

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